Quindici anni fa, il terremoto
Visioni
Umberto Santucci, Terremoto in Accademia, 2024
Per ricordare il terremoto che il 6 aprile del 2009 colpì l'Aquila con ferite non ancora rimarginate, ho fatto un disegno con penna a sfera in cui ho raffigurato il palazzo della prefettura, immagine simbolo del crollo di edifici e istituzioni, sovrastato dall'aula dell'Accademia dell'Immagine dove ho tenuto la mia lezione il giorno prima. Dallo schermo strappato emergono le figure di Vittorio Storaro, che insieme con Gabriele Lucci ha fondato la scuola di cinema e arti della visione in cui ho avuto l'onore di insegnare per tutto l'arco della sua vita, dalla fondazione al sisma, e di film in cui è stato direttore della fotografia come L'ultimo imperatore di Bertolucci e Il Padrino di Coppola. Il terremoto dell'Aquila ha fatto parte della mia vita, sia per le origini aquilane della mia famiglia, sia per il tempo e l'energia che ho dedicato all'Accademia.
Il terremoto è stato la punta parossistica di uno sciame sismico durato dal 2008 al 2012. Già nei secoli precedenti c'erano stati forti terremoti, ma quello di cui oggi ricorre il quindicesimo anniversario, è stato più doloroso sia per i danni subiti dagli edifici e dai quartieri storici, sia per i danni subiti da quartieri costruiti in fretta e senza i necessari accorgimenti nel boom edilizio degli anni '70 e '80 che hanno profondamente cambiato l'assetto urbanistico della città.
Terremoto in Accademia, particolare
Avevo sempre considerato la penna a sfera uno strumento fatto solo per scrivere, e dagli anni '90 avevo eliminato penne, colori e pennelli per utilizzare solo i programmi informatici grafici che diventavano sempre più performanti e che ho utilizzaro a fondo sia nel mio lavoro che nella mia arte. Quest'anno invece mi è rivenuta voglia di usare carta e penne, quindi mi sono dotato di blocchi di Schoeller e Bristol e di un assortimento di penne stilografiche e penne a sfera, che sto usando con grande divertimento per mettere su carta le mie fantasie.
Disegnare con la penna a sfera è un'ottima disciplina per la mano, che deve essere molto leggera, dato che il segno non si può cancellare, per cui è meglio partire con toni chiari, e scurire man mano solo dove serve. Il disegno, realizzato in tre giorni, è stato una lunga meditazione sul terremoto, sulla mia avventura in Accademia, sulle emozioni vissute con gli allievi, sui problemi e le condizioni.
Umberto Santucci, Guernica e il terremoto, 2022
Nel 2022 ho realizzato l'opera digitale vettoriale Guernica e il terremoto, dove ho raffigurato la via del Macello di Navelli, il paese aquilano della mia famiglia, una pittoresca via medievale abbandonata e degradata in cui ho fatto apparire immagini tratte da Guernica di Picasso, per evocare la tragicità dell'evento che supera le dimensioni e le facoltà personali come il terremoto o come il bombardamento aereo che purtroppo da qualche anno è tornato di tragica attualità.
Soluzioni
Nel problem solving è importante saper separare il problema dalle condizioni. Il problema è ciò che possiamo risolvere, le condizioni sono tutto ciò che va oltre le nostre capacità di soluzione. Per esempio, il traffico urbano non è un problema, ma la condizione in cui posso muovermi, che è il mio problema, Col traffico non posso farci nulla, ma posso decidere se e come muovermi, se usare l'auto, i mezzi pubblici, se muovermi durante le ore di punta o se scegliere orari meno affollati.
Anche nel caso del terremoto, esso fa parte delle condizioni di un territorio, insieme con la natura geologica del suolo, il clima, la forma del terreno. Il problema è se, dove e come costruire. E' il caso di costruire proprio lì? sono stati fatti tutti gli esami geologici e sismici? La costruzione è fatta con criteri antisismici? Il terremoto è un evento catastrofico che segna il punto di rottura di forze e materiali in tensione. Non è prevedibile l'evento sismico specifico, ma la situazione sismica che si accentua nei periodi di attività delle faglie. Era impossibile sapere che il 6 aprile ci sarebbe stata la grande scossa, ma era ragionevole pensare che prima o poi sarebbe avvenuta. Il terremoto, come lo tsunami, è un evento naturale che fa parte delle normali trasdformazioni di un ambiente. La pericolosità dipende solo da ciò che l'uomo fa in quell'ambiente.
Uno strumento utile a comprendere il limite fra il problema e le condizioni è il diagramma a spina di pesce, o di Ishikawa. Nel domandarci il perché avviente un fenomeno critico, si risale al perché dei perché, fino a che si arriva al punto in cui non abbiamo più nessun potere. Nel caso del sisma, ci si chiede: perché il soffitto è crollato? Perché hanno ceduto le travature. Perché hanno ceduto? Perché avevano più sabbia che cemento. Perché? Per risparmiare e accrescere i profitti. Perché è venuto giù proprio ora? Perché la scossa è stata più forte. Come si vede, per le prime cause avremmo potuto fare qualcosa, quindi rientrano nella nostra area problematica, per l'ultima causa non possiamo fare null'altro che tenerne conto come condizione, come terreno di gioco.