Visioni: Illuminazione galattica
"Illuminazione galattica" è un quadro vettoriale che ho realizzato nel 2021, immaginando che la grande statua del Budda sia illuminata da un'astronave. L'illuminazione assume così un doppio significato: il Budda pesantemente posato sulla terra aspira all'illumimazione dell'assoluto ultraterreno, l'astronave discesa dal cielo fornisce un'illuminazione elettrica, fisica, materiale. Il Budda così prende coscienza del fatto che l'illuminazione può avvenire soltanto dentro di sé, non fuori. E' una conquista personale, non un dono venuto da fuori.
Per la figura del Budda mi sono ispirato alle statue di grandi dimensioni del Buddha Daibutsu che si trovano in molti templi e luoghi di culto giapponesi, e rappreserntano il Budda nella tipica posizione di zazen, ossia di meditazione zen seduti con le gambe incrociate, la schiena dritta, le spalle rilassate e le mani sul grembo con i pollici che si toccano a chiudere il cerchio energetico intorno al tan tien, la zona del plesso solare in cui si accumula il chi, l'energia vitale. E' una posizione che ho tenuto a lungo nella mia pratica zen e nelle sesshin, le sedute di meditazione che si tenevano nel monastero di Scaramuccia in Umbria, sotto la guida di Engaku Taino, al secolo Gigi Mario, il maestro zen rinzai e guida alpina che seguivo sia nella pratica zen che nelle arti della montagna che il maestro aveva creativamente sostituito alle arti tradizionali giapponesi come la cerimonia del te e l'ikebana, nel suo processo di occidentalizzazione dei rituali cinesi e giapponesi.
I monti nello sfondo sono le caratteristiche formazioni rocciose cinesi che circondano il fiume Lijiang, spesso raffigurati nei dipinti zen a inchiostro, e che compaiono in un mio sogno ricorrente in cui sono un contadino cinese del XV secolo.
L'astronave potrebbe essere anche un grosso drone, se volessimo riportare la fantasia nel mondo della realtà.
Soluzioni: Nodi
La rivista on line Caos Management è un luogo di incontro di amici e colleghi radunati da Barbara Herreros e Giuseppe Monti per riflettere su temi grandi e piccoli del nostro tempo, dalle trasformazioni del mondo del lavoro agli scenari globali futuri, dall'intelligenza artificiale alle relazioni umane. L'improvvisa morte di Giuseppe "Geppino" Monti ha segnato una battuta d'arresto, ma le pubblicazioni sono riprese grazie alla forza e all'ostinazione di Barbara, che in tal modo rende omaggio anche alla memoria del suo amato compagno di vita e di lavoro. E con piacere quindi ho pubblicato un mio articolo in cui parlo dei nodi come metafore visive del problema, dai nodi aggrovigliati e inestricabili come il mitico nodo gordiano, ai nodi semplici, pratici ed eleganti usati in alpinismo e marineria, a rappresentare problemi complessi, sconosciuti e difficili, o procedure semplici e consolidate per risolvere problemi noti e ricorrenti. I nodi hanno significati simbolici riferiti alle difficoltà del cammino spirituale, fino ai nodi di rete che incarnano la complessità del mondo moderno, dalle reti neurali dell'intelligenza artificiale, alle reti sociali, telematiche, di trasporti aerei o ferroviari. Se da un lato i nodi sono vincoli da sciogliere, dall'altro sono legami da stringere.